SQM: POTENZIALE SOCIALE 

Spiegazione generale delle componenti di POTENZIALE SOCIALE

P1 Percezione della varietà di approcci allo sviluppo

L’esistenza e la percezione della varietà di approcci sviluppano la capacità di fronteggiare, anticipare, determinare e gestire il cambiamento dinamico ed imprevedibile. Con una moltitudine di approcci, ci sono maggiori possibilità che uno di questi sia particolarmente appropriato. Inoltre, approcci tra loro competitivi possono alimentarsi a vicenda determinando un clima favorevole all’innovazione. Importanti requisiti sono:

·        apertura verso differenti tipi di attori;

·        competizione cooperativa che faciliti la nascita di nuovi stili di gestione e governo dei processi e dei sistemi; stili orientati alla crescita di autonomia e responsabilizzazione.

P2 Creatività ed innovazione in una cultura imprenditoriale che enfatizza la responsabilità verso la comunità

Una caratteristica fondamentale dello sviluppo locale è la diffusa cultura imprenditoriale tramite la quale le persone affrontano responsabilmente il proprio futuro in modo proattivo e creativo.

L’innovazione creata in un tale ambiente raggiunge maggior successo ed è maggiormente sostenuta se contribuisce allo sviluppo della comunità. La responsabilità verso la comunità è infatti un elemento essenziale in una cultura imprenditoriale che si basa sulle potenzialità regionali e locali.

 

P3 Capacità di affrontare complessità ed ambiguità e di anticipare il cambiamento

Dato che crescono le relazioni interregionali e internazionali, il successo dello sviluppo, autodeterminato ed autogovernato dalle comunità locali e regionali, richiede una crescente capacità di affrontare complessità ed ambiguità. Anticipare il cambiamento diviene sempre più importante.

Le persone e le comunità devono usare vari sistemi di riferimento teorico e pratico allo stesso tempo. Si ampliano così le possibilità di individuare soluzioni che, alternativamente, si adattano meglio alle situazioni contingenti ed alle tendenze di lungo periodo.

L’uso creativo del pensiero laterale e del pensiero strategico aiuta ad affrontare e risolvere positivamente i problemi determinando un cambiamento che risponde alle necessità presenti e future delle persone e delle comunità.

 

P4 Apertura all’arricchimento della propria cultura ed al miglioramento della coesione multiculturale

Un requisito essenziale per lo sviluppo è costituito dalla combinazione tra apertura mentale e capacità di adattare nuovi punti di vista, culture ed opzioni alle specifiche realtà locali e regionali. Questo requisito distingue le comunità dinamiche (proattive) da quelle passive (reattive).

La coesistenza di diverse culture ed il loro reciproco apprendimento stimolano l’innovazione e la creatività. Identità radicate sono un’importante precondizione per questa apertura.

 

P5 Scoperta e ricodificazione delle specificità territoriali e del sapere locale

Sapere locale e specificità territoriali sono spesso dati per scontati e piuttosto trascurati dagli abitanti di un’area. Al fine di prendere coscienza di tali fattori e dare loro il giusto valore, essi vanno riscoperti e reinterpretati in rapporto alle problematiche attuali e nel contesto dello sviluppo sostenibile.

P6 Abilità di raggiungere il proprio livello ottimale di risultati e soddisfazione

La maggiore forza di una realtà locale e regionale è la capacità di sviluppare appieno le capacità innate ed il talento dei sui abitanti. Aiutare ognuno a raggiungere un ottimale livello di risultati e di soddisfazione, significa applicare il principio di sussidiarietà nei rapporti tra comunità ed individui. In questo modo si possono liberare considerevoli capacità creative ed innovatrici che contribuiscono allo sviluppo locale e regionale. E’, a tal fine, importante l’empowerment femminile.

L’apprendimento continuo (lungo tutta la vita) è l’essenziale pre-requisito per alimentare creatività ed innovazione, valorizzando il sapere tacito (tacit knowledge) di una comunità sociale.

 

P7 Distribuzione frattale delle competenze (bilanciamento delle responsabilità tra dimensioni e livelli decisionali)

Secondo il principio della sussidiarietà, responsabilità ed autonomia devono essere assegnate al livello più basso possibile ed alla dimensione più piccola. La rigida separazione di competenze è stata spesso la causa di problemi di comunicazione, comportamenti irresponsabili, centralizzazioni e conflitti inutili.

Sistemi e stili di governo basati sulla gestione «multi-livello» (che integra livelli superiori ed inferiori) ed a «geometria variabile» (che integra dimensioni maggiori e minori) risultano essere più adeguati all’attuazione del principio di sussidiarietà. Infatti, così come la natura è caratterizzata da strutture frattali, anche i sistemi sociali possono orientarsi ad organizzazioni frattali, ove le competenze sono distribuite orizzontalmente secondo diversi ordini di grandezza e dettaglio. Deve essere stabilito un appropriato sistema di governo dei livelli più alti e delle dimensioni più ampie (top-down), bilanciato da un flusso contrario di governo dei livelli più bassi e delle dimensioni più ridotte (bottom-up).

A tal fine sono necessari:

·        coinvolgimento, sin dalle fasi decisionali iniziali, di svariati livelli e dimensioni di governo e gestione;

·        abilità di pensare contemporaneamente a livelli e dimensioni differenti;

·        collegamenti multipli tra livelli e dimensioni differenti.

Tale sistema deve essere regolarmente verificato attraverso negoziazione e co-decisione tra le componenti interessate.

P8 Autonomia di potere decisionale all'interno di sistemi che la facilitano

La responsabilità per il proprio destino e per uno sviluppo dinamico può crescere solo quando sono presenti opportunità a favore dell’autonomia decisionale. É quindi necessario un sistema organizzativo che faciliti questo processo garantendo:

·        opportunità e spazio per azioni sociali ed individuali concrete e visibili;

·        organizzazioni flessibili ed aperte;

·        capacità di cambiamento delle strutture organizzative.

P9 Fiducia primaria sulle proprie risorse senza compromettere quelle degli altri

Il contare, prima di tutto, sulle proprie risorse rafforza le identità locali e la responsabilità per il futuro, accrescendo le capacità di autogoverno per gestire i problemi di equità.

È essenziale l’uso sinergico delle risorse endogene (umane, naturali e create dall’uomo). Su queste basi, ogni area locale può esprimere il proprio modo distintivo di sviluppare l’economia, la cultura e l’ambiente.

 

P10 Sistema di valori condivisi, considerando le interdipendenze ambientali, socio-culturali ed economiche

Per uno sviluppo coerente è indispensabile un sistema di valori condivisi da tutte le componenti di una comunità. I valori, tacitamente o dichiaratamente condivisi, facilitano il processo decisionale, evitano conflitti e possono contribuire a catalizzare interessi e forze per finalità comuni. Lo sviluppo sostenibile non può essere imposto da regole ed interventi esterni. Esso richiede che le interdipendenze e le qualità ambientali, socioculturali ed economiche siano integrate in un sistema di valori condivisi.

Per esempio, in una comunità in cui «la qualità ambientale» è integrata nel sistema di valori sociali, le decisioni quotidiane delle persone saranno guidate dalla preoccupazione per lo stato dell’ambiente. Costoro sosterranno le azioni orientate verso questa direzione e si opporranno a quelle contrarie, avendo una forte percezione sociale dei limiti ecologici come elemento importante per il loro sviluppo locale.

P11 Coesione sociale

Lo sviluppo locale o regionale si basa fortemente su interazioni e rapporti di tipo non solamente commerciale. Fiducia e reciproco sostegno sono elementi fondamentali anche nella dinamica cultura imprenditoriale.

Infatti, la coesione sociale facilita l’assunzione e il superamento dei rischi, motiva e rende possibili iniziative che coinvolgono le comunità locali. Sono fondamentali il senso di appartenenza a (e di stima tra) gruppi sociali, le discussioni pubbliche sui valori di riferimento collettivo e la capacità di sviluppare una visione condivisa.

P12 Opportunità e spazio per interazioni eque

In una comunità sociale, la partnership e la partecipazione richiedono la presenza di:

·        adeguate opportunità e procedure;

·        una cultura di reciproca accettazione e rispetto;

·        capacità individuali e collettive;

·        apprendimento reciproco;

·        una cultura di moderazione e negoziazione;

·        autonomia e co-decisione delle responsabilità tra partners.

P13 Capacità di creare visioni condivise

La capacità di una comunità di sviluppare e condividere visioni coerenti e di lungo periodo è fondamentale per l’autogoverno e l’implementazione di azioni collettive adeguate. Se le visioni non sono condivise e coerenti, i corsi di azione possono essere contraddittori, producendo effetti di disergia locale (minore efficienza dovuta alla dispersione di forze). Possono emergere tendenze a ricorrere ad interventi esterni per migliorare l’efficienza, riducendo così ulteriormente la capacità di autogoverno. È necessario che:

·        si stimoli la capacità di pensare strategicamente a lungo termine;

·        si sviluppino cooperazione ed approcci interdisciplinari;

·        si promuova la partecipazione delle persone e delle comunità sociali ai processi decisionali per la definizione di finalità e risultati aspettati;

·        si sostengano approcci e progetti di sviluppo tra loro competitivi ed alternativi.

P14 Integrazione delle capacità sociali e tecniche nel processo di innovazione

Le innovazioni hanno sempre aspetti sociali e tecnici, anche se essi sono spesso considerati separatamente. Il successo dei processi d’innovazione dipende dall’uso di tecnologie e conoscenze appropriate al contesto locale. È quindi importante integrare consapevolmente, nelle varie fasi di innovazione, l’apprendimento continuo di abilità e competenze tecniche e sociali. Questa integrazione può favorire il cambiamento strategico, riducendo resistenze, conflitti e rischi di fallimento.

P15 Accesso all'informazione, al dialogo ed al dibattito

A tutti gli stakeholders (interlocutori) deve essere data piena legittimazione di accesso al processo decisionale. Per rendere possibile ed attiva la loro partecipazione, è essenziale:

·      fornire adeguate informazioni, strumenti e possibilità di esprimere consapevolmente il proprio parere;

·      dare trasparenza alle decisioni;

·      fare chiarezza su quali decisioni possono essere concretamente influenzate dagli stakeholders;

·      controllare comportamenti opportunistici per evitare inganni ed abusi che possono deteriorare le opportunità di partecipazione.

P16 Molteplicità di interazioni, sviluppate da animatori locali

Stili di vita, diversità e opportunità per la partecipazione in una comunità crescono in base alla molteplicità di differenti tipi di interazione. Sono estremamente utili animatori che stimolano la crescita e la diffusione di iniziative locali e lo sviluppo di networks, sapendo come utilizzare ed organizzare misure di sostegno esterno.

Animazione e motivazione possono liberare e catalizzare inaspettate creatività e competenze locali. A tal fine sono necessari animatori in grado di essere agenti di sviluppo e di cambiamento, capaci cioè di immergersi nel contesto locale per operare all’interno delle interazioni sociali che lo caratterizzano.

Last update: 15.10.03